Regia di Michael Mann vedi scheda film
Conflitti da far west metropolitano trasportati nella foresta in un epoca lontana.Questa è l'ennesima versione cinematografica tratta dal classico di Cooper e libero rifacimento dell'omonimo(almeno nel titolo orginale) film del 1936.Un western di frontiera ambientato durante la sanguinosa guerra franco inglese che è un oggetto un po'anomalo nell'abbondante filmografia di Mann ma in cui il regista non esita a inoculare cospicue dosi delle sue tematiche preferite.Questo è un film di contrasti non tutti risolti:la guerra tra i francesi e gli inglesi e l'episodio di cui qui si parla si risolve con un onorevole resa da parte degli inglesi,il contrasto tra logica umana e logica militare(il bianco adottato dai Mohicani Daniel Day Lewis Occhio di Falco illustra correttamente la situazione al comandante inglese col solo risultato di farsi accusare di sedizione e rischiare l'impiccagione),tra presunta civiltà e presunta barbarie(la civiltà europea che cerca di evitare lo spargimento di sangue e la fame di scalpi degli Uroni con secondi fini commerciali),il contrasto tra la figlia del comandante del forte e il padre,causa la passione nel frattempo scoppiata tra lei e Occhio di Falco, infine il contrasto insito nel personaggio di Occhio di Falco,bianco adottato dai nativi e molto più attaccato ai Mohicani che ai bianchi.E'un film che riluce grazie al suo accecante stile,alla sua fotografia di rara bellezza che per ricerca di naturalezza ricorda non poco nelle parti illuminate fiocamente dalle candele la fotografia immortale del Barry Lyndon di Kubrick,che vive di battaglie girate maginificamente e di scenari naturali mozzafiato.Un film dove sono ben chiari protagonista e antagonista(Occhio di Falco e il capo degli Uroni) ma in cui il duello finale tra i due è evitato,ben più importante è la ricerca di vendetta di un padre,l'ultimo dei Mohicani che ha visto uccidere il proprio figlio dal capo degli Uroni.Lewis ha una parte diversa da quelle che è abituato a recitare:lui che è un maestro nell'interiorizzare i ruoli si trova in un ruolo quasi da supereroe senza macchia e senza paura ma ne esce vincitore lo stessopur mettendoci più il fisico che l'anima.E'un film forse che ha meno profondità di altri titoli di Mann ma che è altamente spettacolare e fa dimenticare magari lo scarso sviluppo dei personaggi..Un plauso anche alla notevolissima colonna sonora che sottolinea epicamente i passaggi importanti e i paesaggi da cartolina su cui spesso si sofferma la cinepresa di Mann,soprattutto nel finale....
un villain particolarmente efficace
ottimo nella parte dell'ultimo dei Mohicani
brava e bella prima di essere devastata dal chirurgo plastico
si cala bene nei panni del supereroe
stile abbacinante che sovrasta qualsiasi altra istanza critica
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