Regia di Herman Shumlin vedi scheda film
Nell’ottobre 1937, un emissario della repubblica spagnola arriva a Londra per trattare l’acquisto di una partita di carbone e viene preso di mira dai fascisti che cercano di impedirglielo. Tratto dal romanzo omonimo di Graham Greene (in italiano Missione confidenziale), è un film di spionaggio che procede in modo lutulento, con ridondanze e prolissità. Non è difficile immaginare che Hitchcock avrebbe saputo fare meglio di un Herman Shumlin qualunque (mai sentito nominare prima), perché il materiale di partenza c’era: non solo un protagonista che viene falsamente accusato di omicidio e che poi si lascia anticipare dal destino beffardo sull’esecuzione dei due traditori (Peter Lorre morto di infarto, Katina Paxinou suicida), ma anche un versante rosa garantito da Lauren Bacall figlia di Lord (poteva venire fuori qualcosa come Il club dei 39 o La signora scompare) e un personaggio di contorno come l’indiano mezzo scemo ma con notevole spirito di osservazione, che si rivela inopinatamente (e inconsapevolmente) decisivo per la soluzione della vicenda. Una sola scena emozionante: quella in cui Charles Boyer, solo contro tutti, cerca di convincere gli abitanti del villaggio minerario a boicottare l’estrazione di carbone contro il loro interesse immediato nel nome di un ideale.
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