Regia di Herman Shumlin vedi scheda film
Grandi atmosfere, Bacall da sincope, Boyer eccellente, ma anche noia a go go dovuta alla scarsa tenuta della sceneggiatura. 6,5 SPRECATO
Affascinante nella confezione e negli interpreti, insomma nella dimensione Studio System, ma confuso e banale in fase di scrittura, sprecando l'originale di Greene. Preso dalle atmosfere (anche fin troppo...) Herman Shumlin e soci perdono di vista la credibilità del tutto, incappando (anzi affidandosi ciecamente) nei cliché, senza però dare un senso solido al tutto. Infatti gli elementi che bucano l'immaginario ce ne sono e come ma contestualizzati in una sceneggiatura fumosa si sciolgono colpevolmente. Eppure il soggetto è interessantissimo e anche se non proprio attuale (siamo nel 1945 e il film parla degli anni 30 e della guerra civile spagnola) introduce delle problematiche importanti e nobili (queste penso siano le qualità del testo di Greene) per contestualizzare il carattere 'mondiale e globalizzato' dei conflitti umani del XX secolo. Comunque con una Bacall così è difficile fare dei ragionamenti razionali, siamo all'apice del suo irresistibile sguardo obliquo!
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