Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Superiore, anche se molto meno conosciuto, a "Django", "Navajo Joe" è uno dei capolavori di Corbucci. A parte qualche difettuccio nella scena in cui Joe ruba il treno ai banditi (piuttosto inverosimile e con qualche buchetto narrativo), il film è notevole. La sceneggiatura capovolge il rapporto - per altro atipico per lo spaghetti western - bianch-indiani, presentando un'antagonista (ben caratterizzato) che si macchia di crimini violentissimi nei confronti dei pelle rossa (inizio subito violentissimo, in cui l'antagonista, un mezzosangue peraltro, uccide una ragazza indiana e le pratica la tecnica dello scalpo). Protagonista, invece, è un pellerossa che deve vincere tutti i pregiudizi dei cittadini che peraltro continueranno a considerarlo un diverso anche quando riuscirà a liberarli dalla follia del mezzosangue.
Sceneggiatura quindi semplice, ma messa in scena in modo magistrale con una regia da grande maestro, una fotografia straordinaria e una colonna sonora da brivido (ripresa di Tarantino per "Kill Bill vol.2").
Epilogo, per l'epoca, violentissimo e super scenografico.
Da segnalare un paio di sequenze di grande spessore (l'attacco al treno e la scena iniziale subito dopo il massacro degli indiani).
Bravissimi gli attori, soprattutto Alfredo Sanchez Brell nei panni del cattivo. Bellissima la Machiavelli (il suo taglio di occhi è indimenticabile), purtroppo poco impiegata (la ritroveremo, nei panni di protagonista, nel folle "Giarrettiera colt").
Praticamente al debutto l'atletico Burt Reynolds.
Non può mancare nella videoteca di un appassionato di spaghetti western. Voto: 8
Grande maestro, riesce a incollare alla poltrona come pochi altri. Non è inferiore a Leone.
Bellissima.
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