Regia di Mario Van Peebles vedi scheda film
Non convince molto.Nella prima parte l'azione è piu'frenetica,dalla formazione della banda(la "Posse" del titolo)in poi la macchina da presa non è mai fissa su un'inquadratura per piu'di 20 secondi,mentre la seconda è piu'statica,e anche meno interessante,se si vuole.Siamo insomma in un cinema che per eccesso di citazioni scade spesso nello stereotipo,e nessun luogo comune del western viene negato allo spettatore,dal vcchino che ride al bordello strapieno di donnine giulive,allo sceriffo corrotto,e dal baro dal cuore d'oro al vigliacco che si scopre eroico in caso d'emergenza.Non del tutto da buttare via,"Posse" ha una buona buona tenuta spettacolare,certi caratteri figurano bene:di per contro c'e'un rap sui titoli di coda che è quanto di piu'inadatto di possa colocare in un film cosi',e poi c'è una vaga retorica muscolare che attribuisce agli uomini di colore certe doti che i bianchi non possono avere,infatti l'unico "white" della ghenga preferisce passare il tempo al tavolo da gioco invece di sollazzarsi con le fanciulle.Ora,non sara'che Van Peebles,con tutte le didascalie contro il razzismo di Hollywood(non del tutto infondate,diciamolo) operi alla fine nello stesso senso di chi egli stesso contesta?Ecco,"Posse" vale una visione per due ore d'intrattenimento,ma di qui amettere in atto discussioni a sfondo sociologico ce ne vuole...
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