Regia di Mario Van Peebles vedi scheda film
Black Western
Cuba, 1892.
Jesse Lee e alcuni suoi commilitoni disertano dalla guerra ispano-americana, per non sottostare più alle angherie del corrotto colonnello Graham.
Ritornati nel West come una posse (fuorilegge con taglia sulla testa), si rifugiano a Freemanville, città creata dal padre di Jesse Lee (novello M.L. King), insieme a tanti ex schiavi di colore.
Ma anche qui le minacce continuano a causa del Ku Klux Kan e di un laido sceriffo bianco.
Poca sostanza e tanto rumore per questo western "moderno" che mixa mestiere da videoclip, S. Leone e black culture superficiale (negli anni '90 era una moda produrre film di ritorno alla blackespoitation dopo i successi commerciali di Spike Lee).
Ma se non c'è sostanza, il tutto diviene una pietanza insipida.
Peccato perché nel precedente "New Jack City", l' attore/regista/ma soprattutto caratterista - lo ricorderete in "Gunny" di Clint Eastwood- sembrava promettere bene.
La nota positiva è per il cast, dove vediamo veri "mother fucker"! come: Melvin Van Peebles, Pam Grier, Aaron Neville, Isaac Hayes e la voce narrante (nella v.o) di Woody Strode.
In quota white troviamo: Stephen Baldwin, Billy Zane, Richard Jordan e Paul Bartel.
Cast però poco incisivo e poco sfruttato.
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