Regia di Francesco Martinotti vedi scheda film
Riccione. Licenziato e pestato dopo aver sottratto per ritorsione i soldi dalla cassa del ristorante in cui lavorava, un cameriere trova lavoro in un altro locale, molto meno frequentato e in una zona degradata della riviera romagnola. Per il ragazzo le disavventure non sono affatto terminate.
Francesco Raniero Martinotti approda con Abissinia alla sua terza regia, dopo il semiinvisibile Singolo (1989) e I tarassachi (1990, a episodi, con Rocco Mortelliti e Fulvio Ottaviano); ha a disposizione un budget più congruo e, soprattutto, delle idee ambiziose. La pellicola parte infatti come la solita storia balneare-vacanziera per degenerare molto presto nei territori del thriller e farsi un ritratto a tinte man mano sempre più fosche dell'inquietudine di un giovane senza arte né parte, coinvolto in una situazione kafkiana e più grande di lui; la sceneggiatura firmata dal regista insieme al già citato Ottaviano, da un soggetto di Michele Corsi, pare infatti offrire spunti interessanti e non banali, che però si concludono spesso in poco o nulla di concreto, come se Martinotti non volesse scegliere tra intrattenimento e contenuti. La storia fila bene, insomma, ma sembra continuamente voler portare a qualcosa di più, che arriva sì, ma solamente nell'esplosivo finale, non del tutto imprevedibile. Mediamente buona la tensione, fotografia cupa di Mauro Marchetti, apprezzabile il protagonista Enrico Salimbeni; altri elementi nel cast: Mario Adorf, Milena Vukotic, Grazyna Szapolowska e Luca Zingaretti. 4/10.
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