Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Dall'omonima opera teatrale di William Shakespeare prende origine questa spigliata trasposizione cinematografica, che sui dialoghi e sui monologhi dal sapore di altri tempi fonda la propria forza espressiva. Crogiolati nelle atmosfere bucoliche, deliziati dalle musiche vivaci, ammaliati dalla dialettica dei protagonisti, rallegrati dallo humour squisitamente inglese, gli spettatori vengono intrattenuti e allietati con ritmo e brio. A me è piaciuto molto, ma riconosco che la rappresentazione potrebbe non risultare gradita a ogni palato.
Si vede quanto Kenneth Branagh (Benedetto) sia a suo agio nel dirigere lavori di questo tipo e come interprete, insieme alla consorte Emma Thompson (Beatrice), finisce inoltre per rubare la scena a tutti gli altri. Le loro battute sono probabilmente fra le migliori. Denzel Washington (Don Pedro d'Aragona) e Keanu Reeves (Don Juan) non sono nulla più del principe carismatico e del bello tenebroso, rispettivamente. Eppure sono funzionali. Al pari dei giovani innamorati Robert Sean Leonard (Claudio) e Kate Beckinsale (Hero), quest'ultima al suo debutto. Fra i comprimari spiccano poi Richard Briers (Leonato) e Brian Blessed (Antonio) nei panni di due fratelli e soprattutto un inedito e sopra le righe Michael Keaton (Carruba) al centro delle scene farsesche. I più attenti potranno infine scovare Imelda Staunton (Margaret), Phyllida Law (Ursula) e Patrick Doyle (Balthazar).
Consigliato per un'ora e trenta minuti di spensieratezza, all'insegna della leggiadra commedia da palcoscenico.
Alcune vicende, ambientate in una villa di campagna vicino a Messina, sono le conseguenze della perfidia di Don Juan, fratello malvagio di Don Pedro, principe di Aragona, che con la sua armata torna a casa dopo la guerra. Intanto Benedetto perde la testa per la bella Beatrice, mentre il conte Claudio, ascoltando le maldicenze, si convince del tradimento di Hero, sua promessa sposa.
Il compositore Patrick Doyle non è secondo a nessuno e le sue musiche non perdono occasione per confermarlo.
Mi rimane la curiosità di fruirlo in lingua originale inglese con i sottotitoli e non doppiato in italiano.
Regista teatrale e shakespeariano per eccellenza, si nota la passione e l'amore per l'arte di quello che è il suo mondo.
Si riserva il ruolo di Benedetto, che gli calza a pennello. Sfavillante.
L'allora moglie del regista incarna Beatrice e se ne dimostra degna.
Un disinvolto Don Pedro d'Aragona, ricco di charme.
Si nota già al suo esordio, è la giovane Hero.
Il tenebroso Don Juan. Discreto.
S'impegna come lo "sbarbato" Claudio.
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