Regia di Mario Camerini vedi scheda film
CONTIENE ANTICIPAZIONI - Bello questo film, cosa che non si può dire di tutti i film di Camerini, o di tutti i film in costume di quel periodo. La trama è di quelle che hanno un senso e che hanno molto da dire, soprattutto sui personaggi e sulle loro scelte.
Assia Noris è proprio brava, sia perché intepreta con successo tre ruoli (lei da giovane e da quarantenne, e sua figlia), sia perché sa rendere il suo personaggio principale (da giovane) complesso e credibile. In particolare l'attrice sa rendere molto bene la femminilità, in ciò che in essa vi è di buono e di cattivo. E' insuperabile quando punzecchia il fidanzato, per gelosia o meglio per orgoglio ferito; è anche efficace quando guarda estasiata il bel conte impavido e intrepido. Ben recitate sono anche le sue effusioni per il lusso e la ricchezza, che rimprovera al fidanzato di non possedere. A suo fianco troviamo un giovane ma bravo Gino Cervi, che già allora rivelava la stoffa di attore che aveva. In gamba anche Leonardo Cortese, che interpreta il conte.
Quanto a tematiche, il film sembra essere una riflessione sui pesanti effetti che può avere la schizofrenia sentimentale - se così posso chiamarla - di una donna che con essa combina un bel pasticcio nella vita propria e altrui. Tace al conte di essere fidanzata, poi tace al fidanzato di essersi innamorata di lui, quindi sposa chi non ama più, e infine nega al marito e a se stessa di essere innamorata di una altro uomo. Forse è la sofferenza che in tal modo si provoca a farla maturare, capire i propri errori, e ad aprire gli occhi su se stessa.
A margine della vicenda troviamo vaghi riferimenti a sedizioni o moti popolari (Risorgimento?), ma che rimangono appunto in secondo piano rispetto alla vicenda sentimentale.
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