Regia di Max Ophüls vedi scheda film
la summa della poetica e dell'estetica del grande Max Ophuls. Di straordinaria modernita' espressiva, e' un melodramma glaciale, amaro e disincantato, che assume connotati di autentica ferocia nelle sequenze circensi (con un grande Ustinov!). Attraverso le tristi vicende di una donna sola (quintessenza dell'eroina ophulsiana), il regista "apolide" ci offre un commento sconsolato sul peso e sull'influenza delle convenzioni sociali e del moralismo dell'alta societa' sugli istinti libertari e "anarchici" in materia sessuale: Lola Montes si rivela dunque un autentico "mostro", creato da una societa' malvagia e cinica. Con rimandi al viscontiano "Senso" e al cinema felliniano, e' un'opera ai limiti dello sperimentalismo, in cui (particolare emblematico) non vediamo mai Lola ballare
assomiglia molto ad Alida Valli
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