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Io, la giuria

Regia di Richard Heffron vedi scheda film

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La recensione su Io, la giuria

di alan smithee
6 stelle

BARBARA CARRERA - NONSOLOBONDGIRL

Un amico e compagno della guerra in Vietnam del laconico detective Mike Hammer (Armand Assante), viene misteriosamente ucciso a sangue freddo nella sua squallida abitazione, e Hammer si sente in dovere di cercarne i mandanti ed i colpevoli.

Aiutato dalla bella segretaria Velda (Laurene Landon), che fingerà da esca pur di aiutare il suo carismatico capo, il celebre detective si imbatterà in una conturbante dottoressa, Charlotte Bennett (appropriatamente resa da una seducente ed assai svestita Barbara Carrera), a capo di una clinica specializzata per alleviare i complessi di "soggetti troppo inibiti".

Diretto da un misconosciuto regista di nome Richard T. Heffron, Io la giuria, in cui figura tra gli interpreti anche un non ancor troppo stazzato Paul Sorvino nei panni di un infido collega del nostro Hammer, si sbilancia senza troppo controllo tra momenti sin troppo verbosi a scene action invece piuttosto ben orchestrate, come quella finale adrenalinico e senza tregua col detective aggrappato ad un camper in corsa per le strade cittadine.

Tratto da un romanzo del creatore del celebre detective assai attivo al cinema ed in tv, dal titolo Ti Ucciderò (1947), Io, la giuria ne risulta come il secondo adattamento dopo il film La mia legge di Harry Essex, del 1953.

Assante, alle prese con il suo carattere impulsivo, le sue manie (per i pesci in acquario, che puntualmente gli muoiono uno dopo l'altro), offre una interpretazione un po' sottotono e non certo nota come quella di Stacy Keach, che divenne il Mike Hammer per eccellenza.

Tuttavia il film, forse col passare del tempo, appare invecchiato bene e forte di momenti noir piuttosto interessanti e per nulla scontati, complici anche le scene di nudo che ne impedirono, al tempo dell'uscita, la visione ai non maggiorenni.

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