Regia di Stefano Pomilia vedi scheda film
Tre amici romani sulla trentina si ritrovano e cominciano a parlare di un comune amico prematuramente scomparso. Per tutti è l’occasione per un bilancio esistenziale, ovviamente in perdita.
L’opera prima di Stefano Pomilia è questa Fiori di zucca, una commedia più agra che dolce dallo stesso regista anche scritta; si tratta di un film ambizioso, senza dubbio, ma evidentemente irrisolto, che annaspa fra già visto, scarsa originalità e soluzioni un po’ troppo frettolose, con un ritmo peraltro piuttosto blando. Tre storie si incrociano, tre coetanei (naturalmente della stessa età dell’autore), tre fallimenti esistenziali a confronto; i momenti leggeri non mancano nella trama, ma prevale un’atmosfera lugubre, di disastro imminente, e il finale in effetti non squarcia alcuna nube. Massimo Ciavarro (rivedibile, per usare un eufemismo), Enzo De Caro, Silvio Vannucci, Marina Suma, Sandro Ghiani, Toni (accreditato nei titoli di testa come Tony) Ucci, Isa Barzizza, Manuela Gatti e la piccola Ilary Blasi – che ritroveremo in televisione, da grande – sono gli interpreti principali; per ritrovare Pomilia dietro la macchina da presa occorrerà attendere tre anni e il successivo Grazie al cielo c’è Totò (1991). 3/10.
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