Regia di Mario Bava vedi scheda film
Pellicola di vitale importanza per il genere “spaghetti thriller”. Si tratta, infatti, dell’opera che ha aperto la strada a questo prolifico sottofilone del nostro cinema di genere. In “La ragazza che sapeva troppo” si riscontrano molti degli elementi tipici del genere (cittadini che si trasformano in detective amatoriali; testimone oculare a cui sfugge qualcosa e scambia l’assassino per un altro; colpi di scena a ripetizione; serial killer che colleziona gli articoli di giornale relativi ai suoi delitti; scene di indubbia tensione).
La regia di Bava (voto: 9), vista l’epoca, è magistrale e offre inquadrature e sequenze (da urlo l’intera sequenza dell’omicidio iniziale, non male quella nella casa abbandonata) che influenzeranno intere generazioni di registi (a partire da Dario Argento), regalando diversi brividi. Il regista savonese, però, si dimostra per l’ennesima volta abilissimo anche nell’utilizzo delle luci, specie nelle scene ambientate di notte e negli interni.
Sceneggiatura priva di buchi narrativi evidenti e con molte trovate che saranno citate indirettamente da Argento in “L’Uccello dalle Piume di Cristallo” (su tutte il finale). Non mancano i colpi di scena. Gli unici limiti sono costituiti dai diversi momenti morti con consequenziali cadute di ritmo (vedi le scene con Saxon e la Roman che amoreggiano) e da un killer che agisce con un movente pressoché inesistente.
Interpretazioni appena sufficienti, fatta eccezione per la bravissima Valentina Cortese. Nel cast artistico, come già accennato, presenza di un giovanissimo John Saxon (diventerà uno dei “divi” del poliziottesco).
Colonna sonora fiacca (come molte dell’epoca del resto), ottimo gusto nella scelta delle location romane (tutte assai suggestive). Nel complesso un giallo discreto (peccato per i cali di ritmo) che diventa ottimo se lo si paragona a ciò che il mercato offriva all’epoca dell’uscita. Voto per l’epoca: 9 Voto visto oggi: 7+
Colonna sonora, taglierei qualche scena inutile.
Ordinario.
Non convince del tutto.
Migliore del lotto.
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