Regia di Renato Castellani vedi scheda film
VOTO 7/8 DINAMICO (Tv 6 Novembre 2010) - Questo film è stato girato interamente dal vero - Compare questa didascalia nei titoli iniziali e non può che essere la migliore presentazione per questo dramma di iniziazione a sfondo sociale. Iniziazione non solo di un ragazzino, ma di un popolo, attraverso la storia di Michele, simbolicamente "sballottato" nei ruoli di criminale e salvatore. Castellani (protagonista del neorealismo-rosa) adatta il romanzo di Giuseppe Berto (che non conosco) e utilizza il punto di vista del piccolo calabrese; è lui il motore del racconto, tranne nel finale (scelta pericolosa cambiare il tipo di narrazione) privilegiando in questo modo la traccia tragica contenuta nel soggetto. Ma il controllo della vicenda rimane nelle salde mani del regista, delineando un lucido affresco di una certa Italia (e non solo...) degli anni 40, durante e post-guerra, di indubbio valore e fascino attraverso toni a volte epici, rendendo l'opera ancora più affascinante, immersa in un maestoso paesaggio, ottimamente fotografato in un suggestivo bianco e nero. La regia dinamica di Castellani, impreziosita da intelligenti movimenti di macchina, è capace di gestire gli spazi perfettamente, vedere per credere la fuga finale nel bosco, con dei primi piani sostenuti in movimento, sia emotivamente che tecnicamente da antologia. "Bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla" è la solita amara conclusione italiana alle naturali spinte di libertà portate dalla Storia. Sarà anche accademico e manierato (Morandini) ma che film! Da riscoprire.
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