Regia di Steno vedi scheda film
Una volta tanto Franco e Ciccio si 'regalano' un film compiuto, realizzato con la cura necessaria e dotato di una sceneggiatura (Steno e Continenza) ricca di colpi (e cambi) di scena, dialoghi un minimo più consistenti delle solite battutine e personaggi sufficientemente sviluppati. E con una morale di fondo non sarcastica, ma realmente caustica, non meno incisiva solo perchè accennata: nell'Italia contemporanea la vera truffa è rimanere onesti. Franchi e Ingrassia non hanno bisogno nemmeno di una trama per scatenarsi, figuriamoci cosa possono fare qui che hanno al loro servizio dialoghi, azione, personaggi; Franchi può permettersi pure la caratterizzazione 'seria' del bandito milanese Cesarone. Margaret Lee ci mette le grazie e canticchia pure una canzone; Alberto Bonucci compare brevemente, a dimostrazione che in effetti la forza della coppia comica è autarchica, non ha bisogno di poggiarsi su spalle altrui.
Un ladruncolo si appropria di una valigia contenente un cadavere. Scoperto, viene condannato a morte, ma all'ultimo lo salva il proprietario della valigia: un chirurgo plastico, che costringe l'uomo a prendere le fattezze del bandito Cesarone. Così i due recuperano il malloppo del galeotto Cesarone: non fosse che è appena evaso e non ha intenzione di farsi fregare dai due sprovveduti.
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