Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Maddalena Cecconi/Anna Magnani, moglie di un operaio Spartaco Cecconi/ Gastone Renzelli, ha una figlia di otto anni Maria/Tina Apicella che ama più di se stessa. Maria e’una bimba sicuramente graziosa, ma per la madre lei è bellissima e Maddalena per lei sogna un avvenire stupendo nel cinema . In città viene indetto un concorso tra le bambine di Roma, alla ricerca della protagonista di un film. Maria si imbatte in Alberto Annovazzi/Walter Chiari, un aiutante del regista, che però si rileva un approfittatore, che sfrutta il suo ruolo, per chiedere ed ottenere da Maria 50.000 lire, che non serviranno alla causa della bambina, ma serviranno per acquistare una motoretta. Finalmente arriva il giorno del provino, ma quando nella sala, viene proiettata la scena della piccola Maria, tutti si mettono a ridere per la goffaggine della povera piccola emozionata. Maddalena assiste di nascosto da una cabina dell’operatore, si infuria e porta via la bimba. Invano il regista, interpretato da Alessandro Blasetti, che ha notato una certa espressività nella piccola,manda in casa della madre i suoi collaboratori tra cui Annovazzi e propone un ottimo contratto. Ma ormai le illusioni non ci sono più e Maddalena caccia tutti di casa e rinuncia al film. Terra’ la bambina solo per se e suo marito rinunciando al sogno del cinema, Maria sarà bellissima solo per papà e mamma. Dopo lo splendido incontro con Clara Calamai in Ossessione, Visconti lancia in Bellissima una Magnani non usuale, allo stesso livello di quella di Rossellini di Roma città aperta. La fa recitare in modo sobrio senza vezzi e gigionismi, in modo asciutto e realistico. Dentro alla storia, noi assistiamo ad una madre che prende coscienza che sua figlia ha un talento inesistente, che vedeva solo lei, la Magnani rimane accecata dal desiderio insoddisfatto in prima persona e che riversa sulla figlia il sogno di partecipare al mondo dello spettacolo, appare dissennata ed al contempo ingenuamente ridicola e prende coscienza di tutto ciò che non potrà mai essere, quando si accascia sulla panchina in una scena finale memorabile, un primo piano del suo volto fa intuire ripeto la sua presa di coscienza, che la sua bambina non potrà mai recitare nel mondo del cinema, quanto lirismo, quanta drammatica poesia in questa scena indimenticabile che ci colpisce al cuore, quando abbraccia e bacia la sua bambina.Il cinema di Visconti ha uno stile unico, non neorealista, ma realista decadente che acceca ed abbaglia. Sceneggiatura di ferro di Suso Cecchi D’Amico, Francesco Rosi, da un’idea di Cesare Zavattini, costumi di Piero Tosi, aiuto regista Franco Zeffirelli, scenografia di Gianni Polidori. Tina Apicella che interpreto’ la bambina ha girato solo questo film, e’stata regina per una sola notte, un unico ballo, ma talmente coinvolgente ed emotivamente puro, da aver conquistato un posto importante nella storia del cinema italiano e nella mente degli spettatori che hanno ammirato il suo sguardo sublime, grazie ad Anna Magnani che seppe trarre il meglio dalla bambina, sembrando la sua mamma naturale. una piccola dolce giovanissima attrice.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta