Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
William (Clint Eastwood) dopo la morte della moglie e ormai avanti con gli anni ha deciso di abbandonare alcol e pistola per abbracciare una vita tranquilla. La prospettiva di una lauta ricompensa lo spinge - insieme al vecchio amico Ned (Morgan Freeman) - a rimontare a cavallo per uccidere due ceffi che hanno sfregiato una prostituta; presto dovrà scontrarsi con il terribile sceriffo Little Bill (un grande Gene Hackman).
Con questo film - vincitore di ben 4 Oscar - Eastwood dimostrava nel 1992 di non essere solo un attore di talento ma anche un regista che sapeva (e avrebbe saputo) il fatto suo. Dell’epopea western Eastwood aveva ben interiorizzato lo spirito e - come il maestro Leone - riesce qui a ricreare un universo parallelo, metafora del nostro, dove la fama di un uomo è misurata in base a quante persone ha ucciso. Lo scontro tra William e Little Bill non è il classico scontro tra bene e male: William è il personaggio più complesso, uomo che ha creduto di poter cambiare, per riscoprirsi al punto di partenza, con la stessa freddezza, la stessa lucidità nel cercare il sangue del nemico. Siamo sempre insomma ciò che siamo, nel bene e forse soprattutto nel male: questo è il senso della storia. Eastwood la racconta in maniera non perfetta, ma dimostra di avere visione, senso del ritmo, il gusto fine a se stesso di volerci incantare.
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