Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
"Gli spietati", ovvero come fare un film sul mito del west senza il mito del west. Perché negli anni '90 ancora si fanno film western sebbene questi non siano più quelle potenze come lo erano fino ai '70, ma si fanno. E si parla del mito non di com'è ma com'era. Si guarda a ciò che fu un tempo. "Gli spietati" è un continuo rimando al passato ed è un film che sovverte ciò che il western fu perché è una pellicola fatta di ombre, di persone redente che sono vaghe nel ricordare il loro violento trascorso, di pianti, della sensazione brutta e tremenda che si prova ad uccidere ma sopratutto una pellicola dove non ci sono gli eroi come li si intende quando si parla di west e dove quelli che un tempo uccidevano non se la sentono più di farlo. Non c'è epicità eroica, c'è solo lo sgomento e la debolezza. Di Eastwood ho preferito "Lo straniero senza nome" ma questo merita di essere ricordato perché non capita tutti i giorni di fare un film sulla fragilità in un genere che è sempre stato puro eroismo, senso d'avventura e coraggio. Grandi momenti, bellissimo il finale, scuro e tragico. Attori straordinari. Harris è notevole, Hackman una garanzia così come Freeman. Ed Eastwood attore è completamente simbolo di un qualcosa che una volta splendeva, ora è solo storia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta