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Gli spietati

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gli spietati

di steno79
10 stelle

Voto10/10 Ammetto di aver frainteso il film alle precedenti visioni, dato che all'inizio ne avevo scritto una recensione di contenuto piuttosto negativo rimproverandogli diversi passaggi che avevo bollato come "retorici" o incongruenze narrative, soprattutto quello dello sfregio alla prostituta e della conseguente vendetta sul cow-boy innocente Davey, che in effetti non aveva partecipato all'azione criminosa del compagno Quick Mike (qui il film vuole suggerire che la giustizia del West non è sempre impeccabile e i confini tra colpa e innocenza talvolta sono piuttosto labili). Rivisto con calma e senza pregiudizi, il film e' in realta' un grande western crepuscolare che si inserisce sulla scia di Sergio Leone e di Don Siegel, a cui la pellicola è dedicata, ed è una delle prove autoriali più solide e mature di Clint Eastwood, il film che ha segnato la svolta nella sua carriera registica e probabilmente il suo capolavoro. Il personaggio di William Munny continua a non riscuotere la mia simpatia ma la caratterizzazione di Clint Eastwood è assolutamente convincente,  tanto da farne un anti-eroe ambiguo e tormentato che deve fare i conti con un passato sanguinario e con un'ultima missione da giustiziere per le prostitute che sara' il pretesto per una nuova "discesa all'inferno" che lascera' ancora una volta molto sangue dietro di se'. Eastwood e' supportato da un grande Gene Hackman nel ruolo del cattivissimo sceriffo Little Bill che merito' il suo Oscar come non protagonista e da altri validi attori, fra cui un invecchiato Richard Harris, Saul Rubinek nel divertente ruolo dello scrittore prezzolato, Morgan Freeman e Anna Levine, toccante nella parte della prostituta Delilah; anche gli apporti tecnici sono tutti di prim'ordine, in particolare la fotografia di Jack N. Green e la colonna sonora con musiche dello stesso Eastwood e di suo figlio Kyle. Purtroppo non sono mai stato un grande amante del genere western, con l'eccezione di alcuni film dei maestri Ford e Hawks e questo deve aver contribuito a mettermi fuori strada all'inizio, ma "Gli spietati" è un'opera di forte rilievo all'interno del western contemporaneo ed è anche una delle regie più sobrie, incisive e memorabili di quello che è diventato un maestro del cinema degli ultimi decenni. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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