Regia di Max Ophüls vedi scheda film
VOTO 10/10 La moglie di un generale, Madame De, vende un paio di orecchini regalatigli dal marito per pagare dei debiti. Il gioielliere che li aveva acquistati li riporta al generale, che a sua volta li regala a un'amante dopo averla congedata. A Costantinopoli i gioielli finiscono nelle mani del barone Donati, che, una volta trovatosi a Parigi, li regala a Madame de, che si innamora perdutamente di lui. Tuttavia, questo adulterio non sarà tollerato a lungo, e porterà rapidamente a conseguenze tragiche.
Tra i film del grande Ophuls, questo mi sembra il più perfetto a livello stilistico e uno dei più tragici ed amari a livello dei contenuti. La vita è vista in termini pessimistici, come un percorso accidentato dove domina la menzogna e l'ipocrisia delle convenienze sociali. La possibilità di aprirsi all'amore genera uno sconvolgimento, che sarà avversato in tutti i modi possibili da chi detiene il potere istituzionale, anche nel matrimonio, cosicchè la donna viene a ricoprire il ruolo di vittima per aver osato seguire, per una volta nella vita, il proprio cuore. Tutto ciò è detto in maniera sublime, senza alcun cedimento melodrammatico, ma con una narrazione di estrema evidenza, a tratti perfino crudele e violenta. Lo stile porta il barocchismo ophulsiano al livello più alto di raffinatezza, con una macchina da presa costantemente in movimento che disegna arabeschi di ammirevole eleganza (basti ricordare la splendida sequenza del valzer fra Danielle Darrieux e Vittorio De Sica). Regia di estrema eleganza, interpretazione perfetta (la Darrieux è certamente nel suo miglior ruolo di sempre, ma ottimi anche De Sica e Boyer), dialoghi letterari ma di perfetta tenuta cinematografica : è un'opera di splendore impressionante, un vertice della storia del cinema, tutto sommato poco conosciuto in Italia (incredibilmente, nel suo Dizionario dei film Mereghetti gli dà solo due stelle e mezzo).
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