Regia di George Sidney vedi scheda film
Per giudicare oggettivamente questo sfarzoso musical acquatico, è necessario prima di tutto collocarlo "storicamente", e ritornare con la memoria al cinema americano (e ai generi) degli anni in cui la pellicola vide la luce. Bathing Beauties rappresenta infatti la sintesi perfetta dell'ideologia hollywoodiana di quel periodo che intendeva soprattutto proporre con queste opere di puro intrattenimento, una fuga e un "ristoro"dalla triste realtà della guerra (anche se in Italia per ovvie ragioni "politiche" arrivò e fu distribuito solo nel 1948, la sua realizzazione risale infatti al 1944, e quindi in pieno "conflitto").
il film va ricordato anche per essere stato quello che di fatto - proprio nel musical - ha inaugurato un sottogenere molto prolifico (anche se era stato in parte anticipato dalle "bathing girls" di Mack Sennett e del suo The Water Nymph del 1917 e dalle composizioni geometriche a forma di cascata "inventate" da Busby Berkeley per il suo Footlight Parade (Viva le donne!) del 1933) ma di breve durata, perchè principalmente legato alla presenza di una diva allora molto in auge e popolarissima come Esther Williams ("la più importante delle signore dell'acqua", così l'aveva definita all'epoca L. Halliwell).
Realizzato da una Casa di produzione "specialista" nello specifico settore come lo era allora la M.G.M., Bellezze al bagno è costruito senza rinunciare a nessuna delle caratterizzazoni "tipicizzate" della commedia brillante degli anni '30 (della quale ripropone anche tutti gli "ammiccamenti" e gli "equivoci" classici ed elementari del genere).
Più che alla storia (un semplce canovaccio sul quale poter costruire splendide coreografie acquatiche) l'attenzione e l'interesse degli ideatori e del regista George Sidney è infattI indirizzata alla bellezza atletica della protagonista da esaltare in ogni modo e maniera (straordinarie le sequenze del balletto subacqueo creato ad hoc). E in questo, non tradisce sicuramente le aspettative, visto che sono soprattutto queste le sue "ambizioni" e i suoi obiettivi: un'ora emezzo o poco più di intrattenimento rutilante e colorato davvero gradevolissimo, un susseguirsi infinito di sequenze musical-acquatiche sorrette da eccellenti acrobazie coreografiche di perfetta esecuzione, con intermezzi comici affidati alla verve di Red Skelton (il comico dai capelli rossi, mimetizzato fra le collegiali) che si esibisce anche in un balletto in tutù diventato famoso e citatissimo fino ai giorni nostri (JimCarey e il suo "Lago dei cigni" televisivo è certamente qui che trova ispirazione), sullo sfondo di piscine che si "allargano a dismisura", scenografie fatte di fontane luminose e di cespugli d'acqua, palme californiane e sorrisi stereotipati perennemente "stampati" sulla bocca della Williams e su quelle di tutte le altre valorose nuotatrici.
Il film è tutto qui, rilassante e vacuo come la storia che racconta.
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