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Il grande Blek

Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film

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Donapinto

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La recensione su Il grande Blek

di Donapinto
5 stelle

Mi entusiasmo' quando lo vidi da ragazzino. Visto adesso non va oltre ad un lavoro onesto fatto con molto impegno e passione, ma irrimediabilmente ingenuo e acerbo, tipico di molte opere prime.

Esordio alla regia del marchigiano Giuseppe Piccioni, con un'opera fortemente autobiografica, ambientata in quel di Ascoli Piceno, citta' che ha dato i natali al giovane regista. IL GRANDE BLEK e' un piccolo affresco della provincia italiana, che si snoda tra gli anni 60' e la prima meta' degli anni 70'. Si racconta di Yuri (Roberto De Francesco), un bambino che cresce in una famiglia composta da un fratello piu' grande e una sorellina piu' piccola. A tutto deve pensare la madre, in quanto il padre, all'estero per lavoro, decide di non ritornare mai piu' in Italia. Yuri cresce, frequenta le scuole superiori, conosce ragazze, frequenta un collettivo e fa amicizia con Razzo (Sergio Rubini) un ragazzo piu' grande, irrequieto e ribelle. Sono gli anni 70', contestazioni giovanili, voglia di cambiare il mondo e botte con i rivali fasci. Pellicola realizzata col cuore da Piccioni, ma diretta con la mano sinistra, tipico di certe opere prime. Decisamente inattendibile la parte politica. Piu' riuscita e tenera la parte sentimentale e i primi approcci amorosi. La colpa e' di una sceneggiatura troppo frammentata, con scene che sembrano quasi improvvisate e tempi morti che sembrano non finire mai. Anche i giovani interpreti, alcuni dei quali esordienti, non incidono e appaiono vistosamente impacciati. I meriti sono nell'impegno, nell'onesta' dell'operazione e nella colonna sonora, dove Lucio Battisti diede per la prima volta il consenso a utilizzare le sue canzoni in un film. Giusto per fare una precisazione: il titolo si riferisce a BLEK MACIGNO, un personaggio dei fumetti di cui il giovane protagonista del film e' un grande appassionato. Francamente non lo ricordo, forse perche' usci' di scena ancor prima che io nascessi, ma ricordo perfettamente IL COMANDANTE MARK, fumetto che probabilmente faceva parte dello stesso gruppo editoriale di BLEK MACIGNO e che girava spesso in casa mia, insieme a TEX, MISTER NO, KEN PARKER e ZAGOR.

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