Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film
Pensando alle schifezze che venivano prodotte dal nostro cinema nel periodo in cui uscì "Il grande Blek", al film di Piccioni bisognerebbe dare cinque stelline. Però, visto a più di vent'anni dalla sua uscita, l'opera prima del regista marchigiano risulta fragile e un po' sconnessa, nel senso che il versante politico della vicenda di Yuri appare posticcio o, quanto meno, superficiale e poco interessante (i momenti di scontro tra i ragazzi di sinistra e quelli di destra sembrano buttati là, casuali, poco motivati e girati alla bell'e meglio). Funziona di più il lato privato della trama, in cui i sentimenti vengono espressi con notazioni sincere. Si tratta di un film più che dignitoso (anche grazie alla bravura di due attori allora giovani come De Francesco e Rubini), ma che denota, qua e là, le macchie di una immaturità registica e produttiva che sconfina nel dilettantismo.
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