Regia di Raimondo Del Balzo vedi scheda film
Pellicola prodotta da Ovidio G. Assonitis (poi regista degli horror Chi sei? e Tentacoli) capace di dar vita a un vero e proprio sottogenere nostrano: il lacrima movie. Strutturato su un soggetto del regista di z-movie Mario Gariazzo (L'Ossessa e Occhi alle Stelle), L'Ultima Neve di Primavera è un film che ricerca il facile colpo a effetto, grazie all'eccelsa prestazione del piccolo ma esperto Renato Cestié (già visto in Si Può Fare... Amigo!) e all'ottima colonna sonora di Franco Micalizzi (Lo Chiamavano Trinità oltre che autore delle musiche di molteplici poliziotteschi). Alla regia troviamo il debuttante Raimondo Del Balzo, che diverrà uno specialista del sottogenere, il quale sviluppa in modo molto sfilacciato l'idea di Gariazzo (a sua volta prossimo a dirigere Il Venditore di Palloncini). Ne viene fuori un plot un po' sgangherato che ricorda la canzone Balocchi e Profumi di Claudio Villa, con un ragazzino che brama di passare il proprio tempo libero col padre e questo che non ha mai il tempo necessario preferendo il lavoro e le donne alla spensieratezza propria dell'adolescenza. Gariazzo e Del Balzo centrano il loro obiettivo, colpendo la sensibilità del pubblico (soprattutto femminile) ed evidenziando l'importanza del tempo e la necessità di sapere rendere indimenticabile ogni attimo che scandisce i tempi della vita. Niente è immutabile e duraturo, anche se l'uomo, assorbito dal lavoro e dall'egoismo sembra non accorgersene, finché non vengono a delinearsi accadimenti drammatici. Finale alle giostre altamente melò, dove la tristezza (anche se anticipata da battute assai caricate) tocca l'apice della tragedia. Buone le interpretazioni. C'è anche una comparsata per la carinissima Agostina Belli. Discreto successo al botteghino.
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