Regia di Raimondo Del Balzo vedi scheda film
Una macchina strappalacrime confezionata a tavolino, in cui Del Balzo spinge il pedale fino in fondo e non è per niente onesto nel manipolare lo spettatore, mettendo in scena la storia di un bambino di dieci anni che, dopo aver perso la madre, muore di leucemia, proprio quando sta per recuperare l’amore del padre e della sua nuova compagna.
La poesia che compare all’inizio è di Jacques Prévert.
Colonna sonora di Franco Micalizzi, da ricordare che il 45 giri omonimo restò per quattro mesi in cima alle classifiche di vendita.
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