Regia di John Carpenter vedi scheda film
Nick Halloway diventa invisibile a seguito di uno strano incidente ed una volta scoperto una sorta di agenzia governativa semi indipendente inizia a dargli la caccia. Forse all'epoca fu demolito più di quanto non si meritasse: tutto sommato riesce a divertire abbastanza, strappando anche qualche risata. È che, come in altri casi, sapere che sia diretto da Carpenter fa un po' piangere il cuore: del suo stile e della sua ferocia non c'è neanche l'ombra e tutto è avvolto da quell'aura di patinatura hollywoodiana dalla quale quasi tutti gli altri suoi film si erano tenuti alla larga. C'è una labile critica allo strapotere dei servizi segreti (che però viene in gran parte annullata dal personaggio di Stephen Tobolowsky) ed allo stile di vita statunitense (il protagonista è sempre stato invisibile per la sua pusillanimità e nel momento in cui gli altri smettono di vederlo fisicamente tutto sembra riacquistare valore) ma è il tono farsesco a farla da padrone. Personalmente Chevy Chase non mi ha mai fatto una gran simpatia e non ho mai condiviso la fascinazione per Daryl Hannah fuori da Blade Runner, mentre Sam Neill come cattivo regge bene. Davvero notevoli gli effetti della Industrial Light & Magic, ancora oggi in gran parte credibili.
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