Regia di John Carpenter vedi scheda film
Forse il film più ostracizzato di Carpenter, questo "Avventure di un uomo invisibile" si discosta parzialmente dall'usuale modus narrandi del regista, similmente a quanto era accaduto con "Starman". Tuttavia, se si presta maggiore attenzione al film, senza partire prevenuti e senza mettere le mani avanti, ci si renderà conto che sono presenti molti elementi carpenteriani, ricorrenti nella poetica del regista e nei suoi film. Anzitutto il tema dell' "invisibile", del nascosto, del sotterraneo, di quel qualcosa che si nasconde fra di noi ma che non riusciamo a vedere. Lo abbiamo visto ne "La cosa" in relazione al mutaforma alieno, lo abbiamo visto ne "Il signore del male" come metafora del male che si annida in ognuno di noi e lo abbiamo visto in "Essi vivono". Non stupisce, dunque, ritrovarlo anche in questa pellicola. La resa dell'uomo invisibile è eccellente: gli effetti visivi sono fantastici e assolutamente sorprendenti per il periodo, e la caratterizzazione del personaggio, specie in alcune scene, risulta un omaggio alla quasi omonima pellicola del 1932 di James Whale. Gli elementi di partenza sono buoni, la narrazione è gestita bene e il film risulta piacevole e intrattenente. Non si possono però trascurare alcune mancanze evidenti del film, come il finale un po' tronco, alcuni punti di sceneggiatura un po' deboli e un antagonita che, nonostante sia interpretato da un grande Sam Neill, stenta ad assumere reale spessore, restando quasi una presenza accessoria che si fa insidiosa solo nel finale del film. Di certo non la pellicola più riuscita di Carpenter, che ci ha abituato a ben altri capolavori, ma neanche quel film pessimo che molti sembrano valutare così a prescindere. Un buon film, tutto sommato, nel quale l'aspetto politico è forse messo per una volta da parte in favore della narrazione e delle "avventure" del protagonista.
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