Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Divertente commedia diretta dal compianto Jonathan Demme sul finire dei favolosi anni '80, pochi anni prima di ottenere fama planetaria e un premio oscar per "Il silenzio degli innocenti", questo "Married to the Mob" (a dir poco discutibile la traduzione italiana) presenta dietro agli sberleffi e alle canzonature ai danni della mafia italo-americana una storia di riscatto morale e sociale di una donna vittima delle proprie scelte sbagliate, una parabola di rinascita che coinvolge persone di umili origini capaci di tagliare i ponti con un passato scomodo e ingombrante. Come è solito nei film di Demme non mancano frecciatine alle istituzioni governative e alla loro prepotenza, tutto però è stemperato in un andamento brioso e in un tono irriverente che intrattengono a dovere e danno modo al cast di attori scelti dal regista di esprimersi al meglio (Michelle Pfeiffer e Matthew Modine sono affiatati e spiritosi, ma Dean Stockwell e Mercedes Ruehl con i loro manierismi non sono da meno). Colonna sonora di David Byrne (il leader dei Talking Heads), canzoni tra le altre dei New Order e dei Q Lazzarus (una delle quali, "Goodbye horses", verrà riutilizzata proprio nel successivo film).
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