Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Con il mio pallino per le commedie, questo è il film di Demme che amo di più. A dire che è una mescolanza di vari generi, la cosa sembra facile: ma per compiere un’operazione di questo tipo bisogna possedere un’assoluta padronanza dei singoli generi e dei rispettivi luoghi comuni. Demme shakera bene gli ingredienti, aiutato da un gruppo di attori partecipi, diverte e si diverte senza rinunciare a un umorismo sardonico (agli agenti FBI che la ricattano per costringerla a collaborare, la Pfeiffer dice “siete dei luridi figli di cagna! vi comportate come la mafia”; la risposta, detta in tono serissimo, è “c’è un’enorme differenza fra noi e la mafia, signora. La mafia opera uccidendo, ingannando, rubando, spacciando droga. Noi lavoriamo per il presidente degli Stati Uniti”): il risultato è irresistibile. A mia memoria, è la prima commedia di ambientazione mafiosa e il primo film che nei titoli di coda utilizza spezzoni di scene tagliate (due mode che poi sono inflazionate). Il titolo originale significa “Sposata alla banda”, con riferimento ai legami che si creano all’interno di un clan mafioso.
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