Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
uno dei capolavori del grande Scorsese. La sua maestria registica raggiunge qui livelli di assoluta perfezione, senza mai cadere nella trappola del manierismo. Niente psicologia, niente sociologia: e' un film antropologico, dove i protagonosti sono autentici "operai del crimine", che uccidono per soldi, come gli impiegati lavorano per lo stipendio. La "Famiglia" e' vista (in chiave meccanicistica e deterministica) come una macchina nella quale gli ingranaggi che si inceppano vengono eliminati. La morte violenta (o un amaro compromesso) e' il destino che spetta a questi amorali killer, al termine delle lore vite grigie. Meticoloso, asciutto, implacabile. Senza sentimentalismi, senza romanticismo e soprattutto senza false condanne moralistiche.
bella e funzionale
dei tre protagonisti, e' (come sempre) il piu' isterico
veramente un bravo attore; il suo viso potrebbe far pensare ad un killer meno balordo e feroce degli altri: ovviamente, non e' cosi'
anche quando non e' protagonista assoluto, interpreta la sua parte con un rigore maniacale
Qualche snob afferma che sia solamente un bravo narratore: come se saper narrare (al cinema) fosse una cosa da niente. Scorsese lo sa fare in modo geniale, attraverso un utilizzo infallibile di tutti gli strumenti che il linguaggio filmico mette a disposizione (inquadratura, movimento di macchina, montaggio, musiche...)
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