Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
VOTO 10/10 Tratto da un libro di Nicholas Pileggi sulla vera storia del criminale poi pentito Henry Hill, è il miglior film di Scorsese insieme a Toro scatenato e il miglior "mafia-movie" della storia del cinema, a mio parere superiore anche a Il padrino di Coppola (che resta comunque un grande film, beninteso). La maestria e la potenza del linguaggio registico sono incredibili : piani sequenza vertiginosi (fra cui quello magistrale della coppia che percorre i corridoi del ristorante e incontra moltissima gente), frammentazione temporale con funzionale utilizzo della voce fuori campo, montaggio sonoro originalissimo con colonna sonora praticamente incessante, inquadrature al rallentatore o con brusche accelerazioni, folgorazioni visive e di regia. E tutta questa magnificenza visiva è al servizio di uno sguardo lucido e tutt'altro che compiaciuto sul mondo del crimine, visto con un taglio antropologico che sarà spesso ripreso in seguito (in fondo gli è debitore anche Gomorra di Saviano). Le esplosioni di violenza talvolta possono risultare terrificanti, ma sono assolutamente necessarie al senso della vicenda e sono funzionali all'onestà e perfino alla moralità dello sguardo registico di Scorsese. Nel cast giganteggia Joe Pesci nel ruolo del mafioso schizofrenico Tommy De Vito, ma anche Robert De Niro, il protagonista Ray Liotta e Lorraine Bracco nel ruolo di sua moglie fanno un'ottima figura con interpretazioni convincenti e ben calibrate, affianco a molti altri interpreti minori, poichè si tratta di un film improntato alla coralità. Purtroppo snobbato agli Oscar, con un solo premio a Joe Pesci, e scandalosamente premiato con un Leone d'argento a Venezia nell'anno in cui vinse Rosencratz e Guildestern sono morti. Con gli anni si è ritagliato un posto di classico del cinema contemporaneo che pochissimi altri film possono contendergli: un'opera geniale e smisurata, un Citizen Kane dei nostri tempi.
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