Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Per la propaganda snidare e distruggere diventa trovare e ripulire, i lettori dei notiziari non devono essere turbati dai sensi di colpa. La grande macchina da guerra, al di fuori del campo di battaglia è così efficiente a modulare gli stati d'animo che nelle singole postazioni il pensiero latita perché deve latitare. Questo è il senso del registro linguistico dei soldati. La stratificazione delle competenze tecniche determina una efficienza automatica della macchina, sociale o bellica, che esige che ai vari posti di comando vi sia non un pensiero responsabile, ma un responsabile pezzo della macchina. L'addestramento ha esattamente questo scopo: far evolvere l'umanità verso l'Ingranaggio facendo regredire l'Uomo.
Unica concessione una spilla della pace, per ricordare l'altro lato dell'"ambiguità dell'essere umano", che altrimenti,(ma alla fine lo è stato, inevitabilmente,) sarebbe stato totalmente soverchiato. Del film si fanno notare la bella assenza di una colonna sonora retoricamente esaltante, e le immagini di un mondo naturale e insieme pirotecnico (fuochi e luci artificiali) pittoricamente pregno di bellezza, come le prostitute autoctone assoldate (ma non pagate) per i soldati. Sembra però a noi che non l'abbiamo vissuto che vi siano troppi fuochi accesi e comunque pochissimo fumo in proporzione, ma è solo un nostro punto interrogativo. Tutto cambia sul campo di battaglia, dove l'efficientismo della macchina da guerra lascia spazio, anche se per pochi istanti, all'individuo pensante, con tutti i suoi dubbi e le sue pur misere riflessioni. L'umanità che ritrova spazio solo nella distruzione e nella morte.
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