Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Un film che è entrato nella leggenda cinematografica certo non solo per la prestigiosa firma: Kubrick sa come colpire l'immaginario del pubblico e riesce a fare equilibrare persino due storie - all'apparenza legate dal filo conduttore della guerra, ma in realtà - così distanti come quelle che costituiscono i due tronconi essenziali di FMJ. Nella prima parte vige l'ordine assoluto, nella seconda è il caos della guerriglia per le strade a dominare; le regole sono spesso deviate o annullate (il soldato che indossa la spilletta della pace); la morte, da semplice spauracchio, diventa realtà quotidiana ed il cinismo dei soldati è costretto ad emergere nella sua forma più concreta. E talvolta pare che sia lo stesso regista a trovare un gusto tutto suo nel dimostrarsi inerte spettatore - lui per primo - delle sciagurate imprese umane. Ulteriore nota di merito per la rinomata colonna sonora, spesso utilizzata per sdrammatizzare piuttosto che per rendere epico il momento.
Il Vietnam, prima (il durissimo addestramento dei marines) e durante (lunghe fasi di combattimenti senza pietà). Una tragedia realmente umana.
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La guerra, la violenza, l'orrore, la follia umana.
Il tutto visto dall'occhio eterno e geniale del maestro del cinema per eccellenza, quel signor Stanley Kubrick che con soli 12 film ha cambiato la storia del cinema.
Tutto questo, sulle note della favolosa colonna sonora, è Full Metal Jacket, undicesima opera del regista di New York.
Solo a Superga Cinema On Air, giovedì 29 aprile, alle 17:25, in diretta su Radio Imago (www.radioimago.net).
Signorsì signore!
Caro Miguel, mi sono rivisto questo film dopo tanti anni e malgrado io sia un ex militare rimango nuovamente sconcertato dal modo di addestramento militare adottato dagli Americani. Se le cose raccontate sono la realtà, gli Americani dovrebbero vergognarsi del comportamento dei loro "addestratori" per la totale mancanza di umanità e per il gratuito turpiloquio adottato. Spero, per loro, che sia esagerato nel film. Inoltre trovo inconcepibile che un soldato, come "palla di lardo", possa essere preso in considerazione per essere impiegato nei "Marines" corpo di élite. Ti posso assicurare che in tutta la mi carriera nessuno si è permesso di usare un simile frasario nei miei confronti. Ovviamente mi riferisco all'Aeronautica, in quanto Esercito e Marina hanno un addestramento più severo ma mai zotico e villano come rappresentato nel film.
Sì, sconcertante senza dubbio lo è, ma ho sempre immaginato che corrispondesse - pur trattandosi di un'una storia di fantasia - a uno scenario quantomeno verosimile. La distanza culturale tra Italia e Usa è in ogni caso enorme. Non ho mai approfondito molto la questione, ma magari il fatto che la mancanza di umanità e il turpiloquio per gli addestratori potessero essere motivi di merito, anzichenò, potrebbe essere solamente una provocazione. Se qualcuno ne sa di più, qualsiasi commento in merito è apprezzato.
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