Regia di Don Taylor vedi scheda film
Si rinuncia alla spettacolarità, e si lavora più nelle tematiche, grazie anche un lavoro esperto e non di maniera di Paul Dehn (Chiamata per Il Morto, Assassinio sull’Oriente Express, La Spia che Venne dal Freddo e La Bisbetica Domata), che cura la sceneggiatura in maniera appropriata, ben affiancato da Don Taylor passato alla regia con buoni risultati. La storia si lega benissimo ai contenuti con un finale che ci lascia con l’amaro in bocca in maniera lieve. Siamo al terzo episodio, ma per fortuna i contenuti non si sono affievoliti, ma maturati con i tempi; non si sentono le forzature legate di solito ai sequels e già di per sé è un buon punto di partenza, e diciamo che supera in alcuni momenti i film che lo hanno preceduto, cosa più rara che mai, escluso qualche nota di colore consumistica che si poteva evitare.
una storia che fa riflettere
buona regia, anche se in pochi momenti ha esagerato nel colore
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