Regia di Gianni Amelio vedi scheda film
Tratto da un romanzo, probabilmente tedesco, di tale Hans H. Ewers, La morte al lavoro risente di atmosfere hoffmanniane (si pensa soprattutto a L’uomo della sabbia) e del film di Polanski, di appena un anno prima, L’inquilino del terzo piano. Prodotto paratelevisivo, dai ritmi lenti e dalla recitazione ipnotica di stampo quasi brechtiano, regge la prova grazie alla sensazione d’inquietudine che sa instillare in chi guarda.
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