Regia di Mario Bava vedi scheda film
Sgangheratissima incursione di Mario Bava nello spaghetti western (ma già aveva diretto La Strada Per Forte Alamo nel 1964 e Ringo del Nebraska nel 1966, non accreditato), Roy Colt & Winchester Jack è più che altro una parodia dello stesso western all'italiana, dunque in un certo senso una parodia di una parodia. Il risultato finale non è sgradevole e può persino divertire a tratti, tuttavia la pellicola è così poco strutturata, così poco curata che diventa impossibile trovarne dei pregi al dì là della simpatia e dell'onestà. Il soggetto è molto poco baviano, anche se il grande regista fa come al solito del suo meglio per inventare e testare nuove trovate stilistiche e tecniche. Come in ogni altra occasione in cui sia stato posto di fronte ad un progetto mediocre, Bava gioca la carta del "sabotaggio", della parodia autoironica, dell'eccesso grottesco, mostrando la sua irriducibilità a semplice mestierante, pur compiendo il suo lavoro in tempi e con costi che rendevano felici i produttori. Comunque, un film per completisti dell'opus baviano.
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