Le sofferenze della moglie di un viveur che nascondeva sotto una maschera l'età avanzata per ottenere ancora conquiste amorose. La "casa" di Madame Tellier chiude un giorno per permettere alle ospiti di assistere ad una prima comunione: sacro e profano. Una modella tenta il suicidio dopo che è stata piantata dall'amante pittore; lui sposerà la donna ormai immobilizzata per sempre su una carrozzella. Tre novelle di Maupassant adattate dal grande Ophüls. Stupenda padronanza di virtuosismo narrativo (con il meglio del firmamento cinematografico francese dell'epoca nel cast) in un magistrale equilibrio di raffinato lirismo e di controllata, ma caustica ironia. Quando il cinema è un piacere.
Che dire di questo film,se non consigliarne la visione almeno una volta l'anno,per rinfrancarsi lo spirito e rivedere Jean Gabin che corre dietro al treno come un ragazzino innamorato per ritornarsene poi mestamente a casa in una gabbia ornata di fiori,in una meravigliosa scena,tra le più emblematiche sul nostro labile destino di esseri umani.
Un film perfetto, girato con maestria dal maestro Ophuls, ma attenzione questo film non è un capolavoro ma è soltanto un film che vuole apparire come forma di bellezza, il piacere del cinema , il piacere ( e anche il dispiacere) della vita.
"Mon cher,le bonheur n'est pas gai" Jean Servais / Guy de Maupassant La Maschera "Quella sera,all'Elysée-Montmatre c'era un ballo in costume in occasione della Mezza Quaresima.La folla entrava nel corridoio illuminato che conduce alla sala da ballo,come l'acqua nella paratoia di una chiusa. Il formidabile richiamo dell'orchestra,fragoroso… leggi tutto
il Piacere Francia 1952 la trama: Film basato su tre episodi brevi diretto da Max Ophüls. Il primo titolato “Le Masque”, sull’apparire giovani ed energici pur essendo anziani, rifiutando il tempo che inesorabilmente trascorre, il secondo “La Maison Tellier, su una gita fuori porta di signorine di facili costumi ed il terzo il più triste e drammatico…
Secondo film girato durante il suo forzato soggiorno in terra di Francia dovuto alle sue origini ebree che lo avevano costretto ad abbandonare la sua patria natia alla ricerca di una libertà altrimenti perduta, eche lo vide transitare prima in Francia (appunto) per poi trasmigrare negli Stati Uniti d’America, Le plaisir (1952) è uno dei capolavori assoluti di Max Oph?ls…
Tre episodi con a tema il piacere, nel primo rapportato all'amore, nel secondo con la purezza ed infine nel terzo segmento narrativo si lega con la morte.
Tratto da alcune novelle di Guy De Maupassant, Max Ophuls gira un film di rara eleganza che in poco più di 90 minuti, ha l'ambizione di ritrarre un'intera società alla ricerca della felicità tramite il piacere.
Il primo…
Tenendo conto dei titoli che sono stati votati da almeno 25 utenti, questi dovrebbero essere i film preferiti dagli iscritti a FILMTV.IT (se mi è sfuggito qualche titolo, vi invito a segnalarmelo)
MAX OPHULS: RETROSPETTIVA/FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019
La voce narrante di Guy de Maupassant ci introduce attraverso tre episodi che compongono Le plaisir:
Ne La masque, un vecchio seduttore utilizza una maschera per celare i suoi ormai decorsi natali, potendo quindi partecipare indisturbato ai balli riservati ad un pubblico decisamente meno attempato: ma un malore lo tradirà…
Tre episodi (quello centrale è nettamente il più lungo) tratti da novelle di Maupassant. 1 Un vecchio gaudente mascherato da giovane passa le sere nelle sale da ballo, finché viene colto da sincope: un medico lo soccorre e lo riporta a casa dalla moglie. 2 Un sabato, i frequentatori abituali della casa di tolleranza di una cittadina normanna trovano la porta chiusa: la…
Con riferimento alla playlist pubblicata da harendt, io trovo che fra i titoli che meriterebbero maggiore visibilità ce ne sono tanti che magari non hanno moltissimi voti ma che -proprio per questo-…
In notti da incubo, tormentose e (m)isteriche, mi ritrovai - non so ancora in che modo e per quanto tempo - a percorrere tortuosi cunicoli - malsani, e da cui esalavano strani grigiastri vapori che formavano…
"Mon cher,le bonheur n'est pas gai" Jean Servais / Guy de Maupassant La Maschera "Quella sera,all'Elysée-Montmatre c'era un ballo in costume in occasione della Mezza Quaresima.La folla entrava nel corridoio illuminato che conduce alla sala da ballo,come l'acqua nella paratoia di una chiusa. Il formidabile richiamo dell'orchestra,fragoroso…
VOTO 10/10 Secondo le celebri parole di Godard nei Cahiers du Cinema "Il piacere è il più ophulsiano dei film di Ophuls: è il romanticismo tedesco in una porcellana di Limoges, ed è anche l'impressionismo francese in uno specchio di Vienna". Un trittico di episodi tratti da racconti dello scrittore francese Guy de Maupassant: si va da "Le masque", dove un anziano signore frequenta le sale…
Il piacere è il volto sorridente e fragile del bene, che si accompagna allegramente alla giovinezza, si confronta seriamente con la purezza, e si scontra drammaticamente con la morte. Questa trilogia sull’argomento, che Max Ophüls trae da Guy de Maupassant, presenta tre ritratti dello stesso fiore, ora appassito, ora rinato, ora privato della freschezza e dei colori e…
Niente eufemismi pietosi. Per identificare la professione più antica del mondo - quella che forse vanta anche il maggior numero di appellativi (volgari e non) - meglio andare dritti. Lo ha fatto Ken Russel, non…
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Commenti (3) vedi tutti
Che dire di questo film,se non consigliarne la visione almeno una volta l'anno,per rinfrancarsi lo spirito e rivedere Jean Gabin che corre dietro al treno come un ragazzino innamorato per ritornarsene poi mestamente a casa in una gabbia ornata di fiori,in una meravigliosa scena,tra le più emblematiche sul nostro labile destino di esseri umani.
commento di Utente rimosso (LuCciolo6nove)“Mio caro, la felicità non è allegra”.
leggi la recensione completa di claudio1959Un film perfetto, girato con maestria dal maestro Ophuls, ma attenzione questo film non è un capolavoro ma è soltanto un film che vuole apparire come forma di bellezza, il piacere del cinema , il piacere ( e anche il dispiacere) della vita.
commento di mise en scene 88