Regia di René Clair vedi scheda film
E' leggero, divertente, e paradossale, come spesso sono i film di Renè Clair. Per la verità, all'inizio si fa un attimo di fatica per entrare nello spirito del film, ma poi si prende a viaggiare piacevolmente assieme al protagonista nei suoi strani e bizzarri sogni. Uno degli elementi più riusciti e di maggiore interesse del film è il continuo intersecarsi della realtà col sogno, dove spesso gli stessi elementi e personaggi si trovano nell'una e nell'altra, trasfigurati. Il ritmo è in continua crescita, finché verso la fine si entra in una specie di spettacolo di fuochi d'artificio. Le situazioni bizzarre sono molte, e spesso l'effetto comico scaturisce dalla loro paradossalità e dalla continua incomprensione a cui è soggetto il trasognato protagonista.
Il lavoro sulle scenografie è notevole, i mezzi cospicui, e non mancano ingegnosi effetti speciali ed ottici. Un esempio: in una scena si vede un militare a cavallo e un reggimento di soldati che passa nell'inquadratura, solo che il primo è seduto sull'animale al contrario, mentre la bestia corre all'indietro... Lascio a ciascuno la ricostruzione di come fu girata questa scena assurda e divertente.
Segnalo anche l'incubo dove i suonatori di un'orchestra si trasformano gradualmente in operari rumorosi o i loro strumenti si cambiano in attrezzi meccanici (come il violino dove lo strumento diventa un tubo di ferro e l'archetto un seghello per metallo...)
Per fare un film del genere ci vuole decisamente una buona dose di fantasia e di ingegno, doti che non possono vantare i creatori di molti fantasy di oggi. Una curiosità: la Lollobrigida recita quasi sempre in reggiseno (da odalisca).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta