Regia di Anthony Ascott (Giuliano Carnimeo) vedi scheda film
Un western dal soggetto che strizza l'occhiolino al giallo e che, a parte qualche trovata bizzarra (la pistola che spara dadi e il pistolero prestigiatore) si rivela piuttosto noioso. Dialoghi poco graffianti che regalano qualche simpatica battuta solo quando entra in scena il personaggio interpretato da Kinski in forma ("Ho sempre un colpo in meno così mi resta il tempo di pensarci un po, sa' sono un impulsivo... Non preoccupatevi, quando sparo non faccio mai del male, ammazzo sul colpo").
Regia forse un po' troppo virtuosetta, con Carmineo che compie dei movimenti assurdi di macchina ogni volta che muore un personaggio (inquadra, in campo medio, l'attore di turno e poi, una volta che è stato colpito dai proiettili, ruota la mdp a simulare la caduta). Troppe le soggettive e le zoomate, alcune delle quali sembrano più adatte per un thriller che per un western. Colonna sonora anonima.
Nonostante i molti fan, ritengo questo "Sartana" uno dei western meno riusciti (a causa di un soggetto mal sviluppato e un taglio registico incapace di dare una piega ben definita all’opera che, ripeto, resta sospesa tra la farsa e il giallo il tutto in un contesto western). Voto: 5.5
Migliorare la sceneggiatura e la regia.
Compie virtuosismi anche laddove non sarebbero necessari. ma regala una scena magistrale che sarà ripresa da Dario Argento (l'occhio di Borgese che scruta da una fessura aperta su una parete).
Ottimo.
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