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Acque del Sud

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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La recensione su Acque del Sud

di EightAndHalf
7 stelle

Tratto non troppo fedelmente da To Have and To Have Not di Ernest Hemingway, evidentemente trasformato da uno script di matrice hollywoodiana, Acque del sud è il primo esperimento (dal collaudo abbastanza sicuro) della coppia Bogart-Bacall condotta da Howard Hawks con quella semplicità e linearità che è sua e propria dei grandi maestri dell’età d’oro hollywoodiana. Sceneggiato, tra gli altri, da William Faulkner, è imperniato sulla vicenda di Harry Morgan, pescatore sulle coste di Martinica, nel 1940, subito dopo l’occupazione della Francia da parte delle truppe naziste. Il dramma mondiale della seconda grande guerra si affaccia sul cinismo e il disincanto di questo solo personaggio che – più ostinatamente che eroicamente – si tiene a distanza da qualsiasi fazione, benché finisca sempre e comunque per avvicinarsi ai partigiani, che pianificano uno sbarco illegale di due membri della Resistenza, marito e moglie, i signori De Bursac. A fianco di queste vicende, a dimostrazione che la trama è quasi solo un pretesto, appare fondamentale il personaggio di Lauren Bacall, Marie “Slim”, che si invaghisce del marinaio ricambiata. Ancora non è tempo per i fatalismi dei successivi noir hawksiani (per quanto noir siano mai stati i suoi film, sempre vicini al dramma, alla commedia, sempre lontani da qualsiasi limitante definizione di genere), né sussistono ancora gli intrecci alla The Big Sleep o i twist alla Dark Passage, però il fascino dei due protagonisti, coppia leggendaria del pantheon cinematografico, nasce qui e sopravvive anche in seguito. Il rapporto fra i due personaggi riesce ad essere problematico e quasi idealizzato allo stesso tempo; la tensione erotica fra i due viene chiaramente smussata (visti i tempi) ma non negata del tutto; la loro intesa diventa motivo di affezione quasi immediata per lo spettatore che, possibilmente catturato dalla trama, non stacca gli occhi di dosso da loro due (da una Lauren Bacall, in particolare, ancora diciannovenne e fortemente attraente). Non trascurando i personaggi secondari, ma rendendoli talvolta fondamentali talvolta non troppo invadenti da togliere spazio alla coppia, Hawks forse non riesce a calibrare alla perfezione i risvolti successivi della trama, tanto da risultare indeciso fra toni antispettacolari e toni più propriamente hollywoodiani. Rispetto ai suoi capolavori successivi l’azione è dimezzata, l’intimismo si lascia intravedere più spesso, e il finale appare un po’ troppo frettoloso. Rimane comunque la prova attoriale, la composizione scenica delle immagini, mai eccessivamente folkloristiche ma attratte e respinte al contempo dagli scenari affollati di Martinica, e il finale (praticamente un lieto fine) che a ben pensarci non risolve nulla, se non per i due protagonisti che, condotti dalla posizione agnostica di lui, risolvono i loro personalissimi drammi in barba alla Storia e a ciò che potrà accadere (anche se del futuro non proprio roseo dei partigiani viene fatto più di un cenno e non si può certo dire che lo spettatore non sia abbastanza rassicurato anche per quanto riguarda loro). In ogni caso, fra alti e bassi, Acque del sud è un avvincente thriller un po’ immaturo ma essenziale per la cronologia di una delle coppie più famose della Storia del Cinema.

 

Humphrey Bogart, Lauren Bacall

Acque del Sud (1944): Humphrey Bogart, Lauren Bacall

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