Regia di Howard Hawks vedi scheda film
Nel 1940, dopo la resa della Francia, un americano vivacchia nell’isola della Martinica portando a pesca clienti danarosi con l’aiuto di un vecchio alcolizzato: cerca di mantenersi neutrale, ma suo malgrado viene coinvolto nelle vicende politiche. Da un film tratto da Hemingway, sceneggiato da Faulkner e diretto da Hawks era lecito aspettarsi qualcosa di più che la pura e semplice esibizione di tutti i luoghi comuni previsti dal manuale. Gli ingredienti di Casablanca vengono ripresi in modo finanche ostentato ma rimangono inerti, senza amalgamarsi tra loro: c’è un partigiano in fuga con la moglie, che però non è la Bergman con cui si è vissuta una storia d’amore a Parigi; al posto di Dooley Wilson c’è un anonimo pianista bianco dalla vocetta fessa; al posto dell’amico-avversario Claude Rains, un ciccione cattivo e incapace. La cosa migliore sono sicuramente i duetti fra Bogart e la Bacall. Nel complesso il film resta abbastanza gradevole, ma non esalta.
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