Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Girato in una New York dipinta come autentica capitale del vizio, è il thriller più violento e sadico di Fulci, che aggredisce letteralmente lo spettatore con la rappresentazione di una società malata e piena di perversioni (cui non sono immuni neppure i personaggi positivi) e una serie di omicidi particolarmente efferati (uno è addirittura impressionante). Interpretato da un cast non certo di prima grandezza, è molto ben fotografato da Luigi Kuveiller e può vantare una sceneggiatura (scritta dal regista in collaborazione con Gianfranco Clerici, Vincenzo Mannino e Dardano Sacchetti) che, una volta tanto, non accusa evidenti buchi narrativi e culmina in un finale inaspettatamente triste.
Normale.
Toglierei un paio di scene inutilmente torbide.
Muore praticamente subito.
In scena lo si vede spesso, ma non apre quasi bocca.
Se la cava, ma non offre certo una vasta gamma di espressioni.
Un discreto protagonista.
Morbosità ed efferatezze, ma anche alcune sequenze di alta scuola. Quando era ispirato non aveva nulla da invidiare ai vari Bava e Argento.
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