Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Questo film, coi suoi limiti dovuti (come sempre per Fulci) al budget risibile rappresenta, con sequenze crudelissime quanto verosimili, il massimo livello di violenza mai mostrata in un giallo. La sequenza della sevizia sulla prostituta amica dell'ispettore (la comparsa Daniela Doria, spesso utilizzata dal regista)eseguita con una lametta di rasoio risulta, a ben 19 anni di distanza, ancora irraggiungibile. Nemmeno tramite i mezzi attuali tanta viscerale violenza, tanto sano splatter è stato più rappresentato (se escludiamo Splatters di Peter Jackson). Il film si dipana lungo una trama ben sviluppata e contempla, con sadico compiacimento, tutti ma proprio tutti i violenti atti di morte messi in scena dal folle. La storia (poi riproposta lievemente diversa nel film di Deodato Un delitto poco comune) si avvale delle presnza di validi interpreti (Paolo Malco, Howard Ross, Alexandra Delli Colli e Andrea Occhipinti - quest'ultimo attore lo stesso anno nel film di Lamberto Bava La scala con la scala nel buio).
Nel bene (e nel male) rimane il film di Fulci più crudo e cinico, con un finale sconsolante (la bambina che piange, condannata alla morte così prematuramente) ed una indefinibile caratterizzazione dei personaggi (ambigui e mai chiaramente positivi o negativi). Forse una delle punte più alte del giallo italiano...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta