Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
La fotografia di Luigi Kuveiller, che apre squarci rossi nel buio di una stanza attraverso il riverbero di una porta socchiusa, è già di per sé un capolavoro. Il resto lo fa Fulci, con la sua macabra visionarietà e il suo gusto primitivo per gli impulsi, i sensi, gli ardori, che in questo film sono descritti quasi come fossero una colpa o una triste condanna. Gli omicidi sfiorano la misoginia più brutale e il movente che chiude il massacro femmineo è inaspettatamente emotivo. Tra i migliori thriller del maestro.
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