Regia di David Cronenberg vedi scheda film
La zona morta potrebbe essere un thriller paranormale e già così, tutto sommato, funzionerebbe, un po' sulla scia di un precedente gioiellino cronenberghiano, come Scanners. Ma tutto il film è percorso da una linea di romanticismo (detto nel senso migliore del termine), legato alla storia d'amore impossibile tra Johnny e Sarah. Però secondo me non è tutto e, con quel finale, con i poteri sovrannaturali, con la capacità di modificare il futuro, il film di Cronenberg può essere annoverato nella categoria del cinema cristologico. Il sacrificio finale, per il quale viene confortato dal Dottor Weizak, divenuto una sorta di padre spirituale, serve a sventare la fine dell'umanità.
Notevole la prova di Christopher Walken, sempre ottimo attore, mentre Brooke Adams guadagna ampiamente dal doppiaggio italiano (la prima volta vidi il film in Inghilterra ed ogni volta che apriva bocca l'attrice americana tutti ridevano a crepapelle per la sua pronuncia strascicata, da americana dei quartieri bassi).
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