Regia di David Cronenberg vedi scheda film
La nota di rimpianto che emerge nei pensieri del protagonista de"La zona morta",nel romanzo di Stephen King,quando riflette sugli anni persi in coma e alla vita che gli è stata irrimediabilmente cambiata da un incidente che gli ha contemporaneamente aperto la mente,ne fa uno dei lavori più dolorosi dell'autore di "It".Cronenberg ha realizzato un film da un romanzo dell'autore horror più prolifico d'America,tra l'altro uno dei libri più politici dei suoi.E il regista di "Existenz" ne fa un thriller soprannaturale scarno,intelligente,allarmante,che pone una questione etica sempiterna("se conoscessimo il volto di un Male a venire,avremmo il diritto di eliminare il rischio cancellando fisicamente la persona prima che si compiano i fatti?"),e si conclude in un crescendo di tensione che culmina nel confronto tra un bravissimo (e per una volta,vulnerabile e buono) Christopher Walken e un ipocrita Martin Sheen.Di poco successo al botteghino,ma una delle migliori pellicole tratte dallo scrittore principe del Maine,in realtà.
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