Regia di Peter Weir vedi scheda film
L'Hitchcock movie dovrebbe essere annoverato fra i generi cinematografici.
Sembra che ogni regista ad un certo momento inconsciamente o no ci vada a sbattere il muso. E' il caso del grande Peter Weir che si cimenta nella prova con questa ottima sceneggiatura da realizzare sviluppata con il suo tocco magico e davvero un grande Harrison Ford che interpreta il ruolo di John Book con la misura che ci vuole per descrivere un poliziotto semplice dotato di grande intuito e nessuna capacià particolare che si ritrova una brutta gatta da pelare fra le mani.
Book è un nuovo modo di intendere i personaggi di Hitch solitamente scambiati per colpevoli, lui ha tutti contro ma per motivi ben differenti: i suoi nemici sono nascosti nell'anfratto più inaspettato e gli danno la caccia, gli Amish che gli fanno scudo con la loro comunità sono costretti gioco forza ad accettare le sue regole perchè a repentaglio non c'è solo la vita del bambino testimone involontario di un omicidio ma tutta la comunità Amish e il suo equilibrio casto e puro.
L'intarsio hitchcockiano della love story fra Book e la vedova interpretata dalla McGillis si inserisce perfettamente in questo quadro con ai bordi il marcio della metropoli e la vita mite degli Amish, la coppia che si forma si scontra con la cornice a più riprese, ma Weir e gli attori in causa riescono comunque ad esprimere il sentimento che nasce ed è costretto a non fiorire per quei campi di grano di differenza, la scena delle risate liberatorie in un campo dorato sotto la notte buia dice molto senza dire niente.
Forse per renderla ancor meglio ci sarebbe voluto un confronto finale più significativo fra loro, come suggerito da Baliverna nella sua recensione.
C'è molta tensione nella prima parte nella metropoli rispetto alla seconda nella fattoria in cui c'è si ampio spazio per descrivere le usanze dei quaccheri ma il tutto è finalizzato a caricare il bellissimo finale che Peter Weir da maestro qual'è non può mancare: gira un alba da mezzogiorno di fuoco con Book che fa valere la sua unica arma, l'intelligenza, e sconfigge il suo ultimo avversario con una cruda presa di coscienza.
Un Hitch che si rispetti però non può sfuggire al prurito della suspense e ad un minimo di umorismo, la trama li separa ben bene: nella stazione è a dir poco da antologia la sequenza dell'omicidio nei gabinetti visto dagli occhi di un bambino, Lukas Haas viene ripreso e riprende la scena con i suoi occhioni nella fessura per poi evitare miracolosamente qualcosa di davvero pericoloso per lui, diversa e più personale quella al commissariato dove siamo noi ad osservare il bambino e Book che lo osserva a sua volta vede illuminarsi una luce nel tram tram dell'ufficio, qui è farina del sacco di Weir che svela lentamente la vera entità del fattaccio forse la scena simbolo del film con Ford bravissimo ad esprimere lo stupore, completa poi la grande prova dimostrandosi come sempre a suo agio con il tono più leggero da commedia quando si ritrova a mimetizzarsi con gli Amish e a dargli una prova di orgoglio contro i teppisti di paese, senza però sembrare Han Solo perchè Book non lo è affatto.
Bravi anche tutti gli attori di contorno, specialmente un inquietante Danny Glover.
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