Regia di Dan Aykroyd vedi scheda film
Ahhh, gli anni novanta, quando l'ampia distribuzione (supportata dalla miniera d'oro del mercato Home-Video) e soprattutto il cast permettevano agli sceneggiatori di scucire un budget spropositato per due macchie d'inchiostro sopra un foglio. Alcune grandi icone della commedia come Chase, Aykroyd (anche regista) e l'indimenticabile John Candy, coadiuvate dalla bellissima Demi Moore, non sono però sufficienti a rendere memorabile un film che sembra solo un macabro e tragicomico luna-park. Un gruppo di ricchi supera i limiti di velocità della contea di Valkenvania e viene sottoposto all'insindacabile giudizio unico del giudice (Aykroyd) che giocherà con loro come il gatto col topo in uno scenario infinito di botole, trappole e trabocchetti. Tonnellate di trucco, effetti speciali senza troppi ritocchi (molta meccanica e poca informatica) e ruoli multipli (Candy interpreta anche il ruolo femminile della "giunonica" sorella ma anche Aykroyd veste più panni) per tentare di dar vita a una trama pressoché inesistente. Una macedonia di star senza troppo sapore. Ci si sente davvero nel mezzo di un circo, una sorta di Non Aprite Quella Porta in salsa commedia grottesca (il doppiaggio contribuisce con la solita plateale teatralità) e i rari momenti d'ilarità (humor prevedibile) sembrano far leva sul fatto che un Candy travestito da donna o un Dan Aykroyd impiastricciato di cerone debbano accendere già una piccola miccia del divertimento. Le situazioni sono portate all'eccesso ma non è questo il punto in un film che comunque di reale ha ben poco. Ciò che importa (a mio parere)in questo genere di film è la struttura incaricata di sorreggere l'incredibile che venendo quasi completamente a mancare non salva niente, nessun personaggio, sussulto o messaggio contenuto in un film alla disperata ricerca di se stesso senza trovarsi mai. Adoro Chase e il nostro immenso Blues Brother Dan ma anche i grandi inciampano.
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