Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Una commedia piacevole, che oscilla tra satira seria di costumi (siciliani, scozzesi, ignorati nei commenti, e inglesi), esagerazioni farsesche e paradossi umoristici o moralistici, a volte ambigui.
Una commedia piacevole, che oscilla tra satira seria di costumi (siciliani, scozzesi, ignorati nei commenti, e inglesi), esagerazioni farsesche e paradossi umoristici o moralistici, a volte ambigui. In particolare l’inizio, apparentemente un rapimento organizzato in vista di un matrimonio, come avveniva spesso in Sicilia e come è rappresentato variamente in tanti film: gli uomini ballano fra loro, le donne fra loro, in posti diversi, e alcuni attraverso le finestre si scambiano sguardi esplicitamente interessati, che preludono al rapimento combinato da Vincenzo (Giuffrè); dall’altra parte lo spettatore vede solo gli sguardi di Assunta (Vitti). Il rapimento è compiuto dai complici di Vincenzo, il quale aspetta in un cascinale di campagna. Il gruppo di donne fugge, resiste, come di norma, e solo con la forza Assunta è presa e portata da Vincenzo.
Questi dice che gli amici si sono sbagliati e dovevano prendere la cugina di Assunta, ma questa ormai è disonorata e quindi pretende che Vincenzo la sposi. Lui accetta… ma mentre la bacia e lei si dice fredda come il marmo (come deve essere una ragazza seria) in realtà freme di piacere e lo bacia con tale passione (e abilità) che Vincenzo non può credere che lei sia al suo primo bacio.
Molti commentatori riassumono la vicenda dicendo che Assunta è stata presa per errore, e che Vincenzo è fuggito per evitare il matrimonio (che pure era sempre lo scopo del ratto) mentre non ho trovato nessuno che segnali i sospetti di Vincenzo per i baci abili e appassionati di Assunta. Eppure più volte, successivamente, Vincenzo le dirà che non la vuole perché non crede che lei non avesse mai baciato prima, mentre non dice mai di non averla voluta perché non era lei che doveva essere rapita. Allo stesso modo, molti ignorano che Assunta ripetutamente, mentre lo cerca per ucciderlo, ripete di amarlo e vorrebbe convincerlo ancora a sposarlo, mentre lui rifiuta sempre per lo stesso motivo.
Anche dopo Assunta rifiuta i baci di chiunque, ma disprezza chi non cerca di baciarla.
La conclusione potrebbe essere lo sberleffo definitivo ai due opposti “moralismi”, siculo e nordico, di rigore formale e di eccessiva libertà: Assunta decide finalmente di raggiungere il dottore che l’ha spinta a essere libera, ma nell’attesa del traghetto per raggiungerlo trova Vincenzo che adesso la cerca e la vuole sposare, ricordano insieme il loro iniziale amore e, dopo una notte d’amore, lei scompare mentre lui dorme, prende il traghetto per raggiungere il dottore, che potrebbe non apprezzare quest’ultima scelta di lei come esecuzione dei suoi consigli…
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