Negli uffici dell'agenzia immobiliare Premiere Properties è arrivato Blake per fare un discorso chiaro ai quattro venditori. Vista la difficile situazione, il migliore verrà premiato con una Cadillac, il secondo riceverà un set di coltelli e gli altri due verranno licenziati. Quello che ha maggiori possibilità di arrivare alla Cadillac è Ricky, uno senza scrupoli, ma vincente. George è invece quasi rassegnato, anche se poi non arriva al punto di mettersi con Dave, che sta progettando di rubare dagli uffici una lista di possibili clienti per venderla a un'agenzia concorrente. Infine Shelley è disperato: ha una figlia all'ospedale e sa che non ce la farà mai. Poi la sede della compagnia viene effettivamente svaligiata e per tutti arriva la resa dei conti. Tratto da un lavoro teatrale di David Mamet, che ne cura anche la sceneggiatura, il film di Foley è un pezzo di teatro prestato al cinema. Questo non è necessariamente un motivo di debolezza: Mamet, infatti, quando non si dirige da sé, non è male. Foley inoltre sa far recitare al meglio i suoi attori, anche se la cosa gli era riuscita meglio sia in A distanza ravvicinata che in After Dark My Sweet. Qui gli attori sono tutti più che encomiabili; fatta eccezione per quel vanesio di Alec Badlwin il film è un ininterrotto scontro fra mostri sacri: da Arkin a Pacino a Lemmon. A salvare il film basta la loro presenza.
scrittore (Mamet), regista (Foley) e tutti gli stellari attori evidenziano un modo di fare molto compiaciuto, il che non giova propriamente alla freschezza del film, specie quando la voluta claustofobia dei dialoghi diventa fin troppo manifesta. rimane un bel film che negli anni ha perso un po' di smalto.
Un film sui tirapacchi. Fatti abbindolare anche tu.... Voto 3 per l'interesse, voto 7 per la capacita, nonostante tutto di mantenere alta una certa tensione.
Forse a causa di un impianto teatrale fin troppo visibile, nonostante un parco di attori di prim'ordine (eccettuato il solo Alec Baldwin), il film di Foley non mi ha lasciato una grandissima impressione.
Pesantissima tragedia tratta da un’opera teatrale di David Mamet che, magari, a teatro sarebbe anche notevole, ma al cinema rischia francamente di tediare parecchio. Da segnalare comunque un cast a dir poco strepitoso.
sceneggiatura solida, ritmo serrato per un film che si fa davvero seguire dall'inizio alla fine.D avvero stimolanti le scene a due tra Pacino e Lemmon,sicuramente i valori aggiunti al film.
David Mamet predispone una sceneggiatura precisa e puntigliosa che James Foley trasforma in immagini manovrando un manipolo di attori in forma smagliante (in alcuni casi, anche qualcosa di più) dando vita a una pellicola d'impronta teatrale (da qui, il film deriva), con un numero circoscritto di ambienti spazio/temporali e numerosi dialoghi, fitti, talvolta tosti e con svariati colpi di… leggi tutto
Il film ricorda atmosfere già viste in capisaldi come "Wall Street", una cupezza di fondo in un mondo cinico e spietato. Comunque l'ottima interpretazione dei protagonisti (primo fra tutti Jack Lemmon,ma anche la prova di Al Pacino è notevole) non basta a dare una scossa alla storia, che finisce per ripiegarsi su se stessa, sempre più cupa e sempre più cinica. Ne emerge alla fine un quadro… leggi tutto
L’agenzia immobiliare Premiere Properties ha deciso di tagliare il personale. A subirne le conseguenze, sono quattro impiegati di una filale un tantino sottotono: Ricky, l’unico a non essere preoccupato perché il venditore migliore, anche se senza scrupoli, George, Dave che è il più ribelle del gruppo che ha piani contro legge e il vecchio Shelley, partecipe dei…
Spesso ci si lamenta degli adattamenti italiani dei dialoghi dei film stranieri. Ma è innegabile che trasportare in un'altra lingua e cultura il… segue
In una notte piovosa la filiale di un’agenzia immobiliare sta per subire una rivoluzione. L’arrivo di Blake, responsabile inviato dalla sede centrale, mira a spronare i quattro agenti presenti a uscire e vendere, in palio c’è infatti una fiammante Cadillac, per chi invece non dovesse riuscire a migliorare i propri standard l’epilogo può solo essere il…
Il Glengarry è l'obiettivo di domani mentre il Glen Ross era quello di ieri, due El Dorado di cartapesta a segnare i limiti di un presente che è un continuo lottare per conquistarsi una posizione precaria che non si stabilizzerà mai ("La nostra vita è guardare avanti o guardare indietro. Nient'altro. Questa è la nostra vita. Dov'è il presente?"…
Il titolo italiano è un po' fuorviante, sebbene il ritratto del mondo del lavoro è quello propriamente del turbocapitalismo americano, non vi è una critica al concetto di lavoro di quel paese, quanto al mondo dei venditori.
Con un'impostazione chiaramente teatrale, principalmente scandita tra le mura di un ufficio periferico e qualche bancone di bar, il film mantiene per…
Americani (Glengarry Glen Ross), firmato da James Foley (A distanza ravvicinata, House of Cards, Confidence - La truffa perfetta).
Un film purtroppo obliato a causa della dimenticanza odierna del cinefilo o pseudo-tale contemporaneo che, ossessionato dai cinecomic e dalla celluloide rocambolesca di tale spettrale modernità quasi oscurantistica, si è ampiamente…
Tutto in una notte. America, mondo. Glengarry Glen Ross condivide col più celebre Wall Street di Stone la stessa visione disincantata e pessimistica del mondo degli affari, ma calando la propria speculazione cinematografica in un ambiente che non è quello dell’alta finanza, quindi dei macchinoni e delle belle donne di Gekko, delle spericolate operazioni a sette zeri, delle…
Ho sempre avuto un debole per i film di stampo teatrale, opere “semplici” presentate in modo rigoroso e senza fronzoli, meccanismi perfetti di magia cinematografica tenuti in piedi dall’essenziale: un’ottima sceneggiatura e un gruppo di attori in grado di valorizzarla.
Americani è un esempio fiammeggiante delle potenzialità di questo tipo di cinema,…
Una lista di film Magnifici, una cosa impegnativa da fare…ma io adoro le liste, adoro le classifiche, le ho sempre fatte perche mi piace cercare un ordine dove forse un ordine è impossibile da trovare,…
Gli anni '90 sono stati un decennio proficuo per quanto riguarda il cinema, molti dei migliori registi di oggi hanno visto la luce proprio in quel periodo e molti altri, già all'attivo da parecchio tempo, hanno…
Veloce e meritato omaggio ad Al Pacino che il prossimo 25 Aprile compirà 75 anni.
Al, ce la farai a fare almeno un ultimo grande film?
Magari diretto da Martin Scorsese?
Dai, fatevi una…
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Commenti (13) vedi tutti
Cast e recitazione al top, ma la storia prende davvero poco. Voto: 6,5
commento di andenkoscrittore (Mamet), regista (Foley) e tutti gli stellari attori evidenziano un modo di fare molto compiaciuto, il che non giova propriamente alla freschezza del film, specie quando la voluta claustofobia dei dialoghi diventa fin troppo manifesta. rimane un bel film che negli anni ha perso un po' di smalto.
commento di giovenostaEccellente spaccato del sottobosco della finanza americana.
leggi la recensione completa di giansnow89Un film sui tirapacchi. Fatti abbindolare anche tu.... Voto 3 per l'interesse, voto 7 per la capacita, nonostante tutto di mantenere alta una certa tensione.
commento di BradyNon mi interessa minimante quello che dicono e fanno in questo film,noia totale…
commento di wang yuStraordinaria opera corale, impossibile dire chi è più bravo…anche se Lemmon alla fine rimane nella memoria.
commento di Tex MurphyAl Pacino: "la regola fondamentale della vita: tenere la bocca ben chiusa finché non si sa quel che si dice"
commento di RemingSteelecast super..ottimo film
commento di zooooomk3Che tristezza questo film, se l'America è tutta così sto bene in Italia …
commento di lonestarForse a causa di un impianto teatrale fin troppo visibile, nonostante un parco di attori di prim'ordine (eccettuato il solo Alec Baldwin), il film di Foley non mi ha lasciato una grandissima impressione.
commento di sasso67Business is Business. Chiudere è l'obbligo tassativo.
commento di OverlookPesantissima tragedia tratta da un’opera teatrale di David Mamet che, magari, a teatro sarebbe anche notevole, ma al cinema rischia francamente di tediare parecchio. Da segnalare comunque un cast a dir poco strepitoso.
commento di Paul Hackettsceneggiatura solida, ritmo serrato per un film che si fa davvero seguire dall'inizio alla fine.D avvero stimolanti le scene a due tra Pacino e Lemmon,sicuramente i valori aggiunti al film.
commento di emil